Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati). Palestre e centri sportivi

Buone pratiche al nuovo Centro Sportivo Bottagisio


Il nuovo bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l’altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).  All’entrata principale dell’edificio ci sono 2 parcheggi riservati ai disabili.

Il Bottagisio Sport Center dispone di campi da calcio, palestra scherma e fioretto (con grande vetrata e vista sull’Adige), palestra per allenamento; sarà sede del Centro Canoa, con piscina per allenamento e lezioni.

Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).

Le pedane per le carrozzine nella palestra di scherma

Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).

Le innovative pedane per fioretto e scherma a filo del pavimento

Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).

I campi da calcio in erba sintetica

Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).

Le vasche per la canoa

Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).

Dalla zona canoe verso il parcheggio e l’uscita

Il bellissimo complesso sportivo in zona Chievo, in fase di ultimazione, è stato studiato per essere ampiamente accessibile anche ai disabili motori. Prima della conclusione dei lavori la dirigenza ha intelligentemente pensato di farlo testare a chi si muove sulla sedia a rotelle. A parte qualche piccolo dettaglio (ad es. l'altezza degli specchi sopra i lavandini) il test si è rivelato assolutamente positivo: tutto il complesso non presenta barriere architettoniche, tutti gli spogliatoi (ben 16) e i bagni sono accessibili (quindi non ci sono bagni disabili separati).

Il grande parcheggio

 

Fortemente voluto dalla società Chievo Verona, il nuovissimo centro sportivo si trova nel quartiere Chievo in via Perloso n. 2 (da via Aeroporto Berardi si svolta a destra subito dopo l’ex stabilimento Cardi – vicino al Cimitero). Quattro i campi da gioco tutti in erba artificiale di ultima generazione, due per il calcio a 11 e due per il calcio a 7 e a 8 giocatori. Bellissima anche la palazzina servizi, dotata di ampi e numerosi spogliatoi, di locali per la didattica e per tutti gli altri servizi funzionali ad un moderno impianto sportivo. Un punto di ristoro ben attrezzato e un ampio parcheggio ne fanno un vero e proprio gioiello dell’impiantistica sportiva veronese. Particolare anche la sua collocazione, il Centro Sportivo Bottagisio si trova infatti tra l’Adige e il canale Camuzzoni, in un area naturale inserita nel Parco protetto dell’Adige.

IL CENTRO. Illustrati programmi, finalità e filosofia della struttura che da gennaio sarà attiva a Chievo

Canoa, nasce il nuovo campus
L’Adige accessibile per tutti

Simone Antolini

Panziera: «L’attività è destinata non solo ai potenziali campioni del futuro ma anche a bambini, disabili e amanti del territorio»

giovedì 23 ottobre 2014 CRONACA, pagina 14

Chiavi in mano a partire da gennaio. Nuova casa per il Canoa Club e grandi novità per chi ama l’Adige ma magari non ha avuto ancora occasione, o coraggio, di navigarlo. Ieri la quinta commissione consiliare (politiche per la promozione dello sport), presieduta dalla tosiana Antonia Pavesi ha avuto modo di togliere i veli (dopo il sopralluogo dello scorso 7 ottobre) al nuovo centro canoa del Chievo.
E’ stato illustrato il programma del Canoa Club. Gestione, filosofia, intenti e iniziative. Presente il commissario tecnico della nazionale brasiliana di canoa, il veronese Ettore Vivaldi, un guru nell’ambiente.
La nascita del nuovo centro fluviale a Chievo dedicato non solo a canoa, ma anche a rafting e kayak, permette a Verona di fare un balzo nel futuro in merito a queste discipline. Ma non solo di sport, si parla. L’ampio edificio di tre piani nato ai bordi del fiume a Chievo, nell’area dello storico centro Bottagisio, ha consegnato al Canoa Club un accesso diretto al fiume. Il club èstato dotato inoltre di palestra, sala voga, foresteria, servizi e magazzini.
Ma sono le iniziative il punto forte. Le spiega il presidente Bruno Panziera: «Con l’inizio del 2015 dovrebbe partire questo nuovo centro di eccellenza. Data, tra l’altro, importante perchè si tratta di un anno preolimpico. Il Canoa Club gestirà la struttura cercando di privilegiare la formazione dei principianti, dei bambini ma anche degli adulti che vogliono affacciarsi a questo tipo di attività».
L’ambizione, spiega ancora Panziera «è quella di veder realizzato un campus che non sia solo canoa ma anche educazione ambientale e allo stesso tempo educazione allo studio della città. Inoltre, ‘obbligheremo’ i genitori dei ragazzi che frequenteranno il nostro campus estivo a partecipare ad una lezione dedicata a sport, doping e droga, perchè troppo spesso il passo è breve nella ricerca spasmodica di una performance sportiva sempre all’altezza delle aspettative. E noi non vogliamo si perda il senso etico e morale dei valori mossi dallo sport».
Canoa come sport, ma anche come vettore turistico. La città si conosce anche navigando l’Adige. Un modo diverso e affascinate di vivere ‘in movimento’ Verona, i suoi monumenti, la sua storia. Di sicuro salteranno tutte le barriere. Mentali e fisiche. Ancora Panziera: «Qui non si vogliono sfornare solo i campioni olimpionici del futuro. Abbiamo creato tutte le condizioni per mettere la struttura a disposizione di disabili e atleti paralimpici. Vogliamo affrontare qualsiasi tipo di disabilità, non escludendo nessuno». Adige come terapia. Adige come sfida. Adige come biglietto da visita per la bella Verona.
Verrà creato anche un centro di salvamento fluviale. E poi anche i costi di inizio attività possoo essere considerati accessibili.
«Il club mette a disposizione all’inizio» sottolinea Panziera «il materiale minimo per poter affrontare il nuovo sport. Naturale, poi, che i costi si differenzino in base al livello di difficoltà e competitività legato all’attività».
Il sogno? «Organizzare delle gare di discesa da Chievo alla Dogana. Ma soprattutto gare in notturna che vedranno le canoe passare sotto il ponte Pietra. Partenza da San Giorgio, arrivo alla Giarina, passaggio proprio sotto il ponte Pietra, che andrebbe a creare le sitazioni ideali per considerare questo tipo di gara unica in tutta Italia. E proprio in tal senso stiamo lavorando insieme ad altre città per realizzare un circuito cittadino».