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Armando Massarenti dialoga sul Cultura e sviluppo


ARMANDO MASSARENTI
Cultura e Sviluppo

Teatro Ristori, 31 gennaio 2013, ore 21.00

I DIALOGHI DELLA FONDAZIONE CARIVERONA

Nel quinto e conclusivo incontro del ciclo I Dialoghi della Fondazione Cariverona Armando Massarenti, filosofo ed epistemologo italiano, direttore del supplemento Domenica deIl Sole 24 Ore, che parlerà di Cultura e Sviluppo.
In collaborazione con l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona (www.aaslvr.it)

Ingresso libero

Teatro Ristori
Scheda accessibilità
via Teatro Ristori 7 – 37122 Verona
tel. 045 6930000 – fax 045 6930002
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Armando Massarenti, ”Per uscire dalla crisi è indispensabile rilanciare la cultura”

Armando Massarenti, ''Per uscire dalla crisi è indispensabile rilanciare la cultura'' Armando Massarenti, Domenica, inserto culturale Sole 24 Ore  libreriamo.it - recensioni libri<br />

Il responsabile di Domenica, l’inserto del Sole 24 ore dedicato alla cultura, illustra gli obiettivi del giornale e parla della situazione culturale italiana

MILANO – Diffondere i temi di un dibattito culturale alto con particolare attenzione alla scienza, da sempre sacrificata dalla tradizione dominante in Italia, e con toni vivaci, pieni di verve, per ridare vitalità alla cultura e affermare l’importanza di questo settore nel guidarci fuori dalla crisi. Questi gli obiettivi che si propone l’inserto domenicale del Sole 24 Ore, come ci spiega Armando Massarenti, giornalista del Sole 24 Ore e responsabile della Domenica.

Come nasce la Domenica, il supplemento del Sole 24 ore?

La Domenica nasce nel 1983 – ha oggi quasi trent’anni – per iniziativa dell’allora direttore del giornale Gianni Locatelli e del condirettore Mario Deaglio. Insieme avevano pensato a un prodotto giornalistico per la domenica legato al Sole 24 ore, puntando molto sulla cultura. Il nostro giornale era a quei tempi molto diverso da oggi, formato da poche pagine: avendo un taglio esclusivamente economico-finanziario la domenica non vendeva come gli altri giorni. L’idea era proprio quella di risollevare le vendite grazie a questo supplemento culturale, che ha avuto in effetti in tutti questi anni un grande successo, a dimostrazione del fatto che esiste un pubblico che ama una cultura di qualità. Il supplemento domenicale ha infatti sempre avuto la caratteristica di proporre direttamente i temi del dibattito culturale nel linguaggio proprio delle varie discipline, dedicando intere pagine agli articoli di esperti. Il punto di forza della Domenica è stato quello di avere dei redattori che erano degli specialisti nelle varie aree. Io per esempio sono laureato in filosofia della scienza, e ho curato per molti anni le pagine di scienza e filosofia, che sono molto caratterizzanti del nostro giornale, pagine in cui non ci si limita a parlare di filosofia, ma si fa filosofia. Lo stesso vale per la letteratura, il cinema, l’arte. Nato da un’esigenza puramente giornalistica, il supplemento è diventato così un importante strumento per tutta la cultura italiana, in particolare nell’ambiente universitario: il mondo della ricerca, sia scientifica sia umanistica, guarda alla Domenica come a un riferimento.

A che tipo di lettore si rivolge la Domenica e qual è il suo intento principale? Si propone un obiettivo educativo-didattico?

Il supplemento domenicale si rivolge a un lettore che non abbia nessuna pigrizia mentale. Si parla di temi di cultura generale, di letteratura, scienza, filosofia, di libri e bibliofilia, di storia e cultura religiosa. Tutti questi argomenti non sono trattati con un atteggiamento educativo o didattico in senso diretto. Non forniamo riassunti in pillole di argomenti predigeriti, ma ci rivolgiamo a degli esperti chiedendo loro di approfondire dei temi attraverso piccoli saggi, quali quelli che redigerebbero per riviste specializzate. Si possono semmai individuare degli elementi pedagogici in alcuni filoni che ci caratterizzano, in alcune idee guida, per esempio quella che la scienza debba fare parte integrante della cultura: qui c’è un elemento didattico, in questa volontà di far assimilare un principio estraneo alla nostra tradizione, da sempre profondamente antiscientifica. È infatti un difetto del nostro sistema educativo non far vedere quanto la scienza sia importante oggi per la cultura: siamo sempre stati dominati da filosofie e classi politiche che hanno messo la scienza in una posizione di subalternità rispetto alla cultura umanistica. In generale, poi, cerchiamo sempre di mettere in evidenza i metodi di lavoro alla base del sapere, e in questo senso facciamo un’opera importante di insegnamento.

I lettori della Domenica sono dunque un pubblico ristretto medio-alto?

Pur adottando il punto di vista di una cultura alta, non intendiamo la Domenica come rivolta a un pubblico ristretto. Vogliamo parlare a tutti, trattando i diversi argomenti con grande verve, in maniera anche molto divertente. Un elemento che io ho aggiunto in maniera molto decisa da quando, da circa un anno, sono diventato responsabile del supplemento, è quello di una scrittura letteraria: privilegiamo quegli autori che hanno una vena comica, che sanno veicolare l’intelligenza attraverso l’ironia, il paradosso. Un esempio su tutti è quello di Ermanno Cavazzoni. L’inverno scorso abbiamo anche riproposto una serie di novelle della tradizione boccaccesca riscritte da vari autori, che non erano mai arrivate al grande pubblico. Un modo per divertirsi attraverso la cultura, ma allo stesso tempo mantenendo il tono della serietà, dell’autorità, della consapevolezza delle potenzialità dei propri strumenti e della fallibilità dei propri strumenti. Una cultura alta infatti non può che essere antidogmatica.
In un momento di difficile crisi economica il Sole 24 ore ha saputo dimostrare un grande nerbo, interpretando le esigenze del momento e intervenendo con operazioni importanti laddove ce n’era bisogno. Il Manifesto della cultura agisce in questo senso, promuovendo e supportando uno dei settori maggiormente sacrificati dai tagli.

È stato il direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano, a dare il consiglio molto utile e molto efficace di fare questi manifesti, che hanno riguardato in primo luogo l’economia e la politica. Abbiamo poi deciso di fare la stessa cosa con la cultura, con la convinzione che questo settore sia uno degli elementi strategici, importante quanto gli altri, per la crescita nel medio periodo e che un rilancio della cultura sia una necessità altrettanto urgente per uscire dalla crisi. L’intenzione è quella di ridare vitalità alla cultura, vitalità che questa ha perso a causa dell’incuria di una classe dirigente incapace di metterla al centro delle politiche del Paese. All’estero invece c’è la consapevolezza di quanto sia indispensabile, in momenti di crisi, non trascurare questo settore, in particolare la scuola. Uno degli obiettivi del nostro manifesto è convincere che ciò che si spende per la cultura rappresenta un investimento, non una voce di spesa da sottoporre a tagli trasversali.

Come vede la situazione della cultura in Italia?

Ci sono dei segnali positivi. Da una recente indagine Istat, per esempio, emerge come gli italiani ritengano importante la salvaguardia dei propri beni culturali e artistici ai fini di un benessere generale della società. Ci sono però anche dei dati che fanno pensare in termini molto negativi. Nel mondo l’immagine dell’Italia è associata alla Magna Grecia, all’Antica Roma, al Rinascimento, alla figura del genio universale di Leonardo Da Vinci, alla nascita dell’opera lirica. Purtroppo però a questa immagine non corrisponde un’adeguata realtà. Nei secoli passati gli stranieri che venivano in Italia entravano sì in contatto con tutte queste meraviglie, ma anche con un popolo in maggioranza analfabeta. Oggi la situazione è molto migliorata, ma persiste un dato preoccupante: quello dell’analfabetismo funzionale. Le persone sanno leggere e scrivere, ma a questa facoltà non corrisponde la capacità di comprendere a pieno il significato di un testo, anche di un articolo di giornale. Tra i Paesi industrializzati siamo quello che più soffre di questo problema: è vero, c’è una percentuale di lettori forti, ma si tratta di una netta minoranza. Se la classe politica, invece che proporre soluzioni al problema, se ne approfitta per crearsi un bacino di voti proprio tra quell’elettorato del tutto inconsapevole, non riusciremo mai a crescere veramente, resteremo consumatori acritici di cose prodotte da altri.

Armando Massarenti

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Armando Massarenti a Trento per ilFestival dell’Economia 2010

Armando Massarenti (1961) è un filosofo ed epistemologo italiano. Dal 12 giugno 2011 è responsabile del supplemento culturale Il Sole-24 Ore-Domenica, dove si occupa, dal 1986, di storia e filosofia della scienzafilosofia morale e politica,etica applicata, e dove tiene la rubrica Filosofia minima. È autore del manuale per le scuole «Filosofia. Sapere di non sapere» (D’Anna, 2011-2012, insieme a Emiliano Di Marco).

Biografia

Armando Massarenti vive a Milano, dove dirige il supplemento culturale Domenica de Il Sole 24 Ore.

È membro del Comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi, presieduto da Giuliano Amato

Nel 1991 ha scritto, con Antonio Da Re, di L’etica da applicare. Nel 1996 ha redatto, insieme a Carlo Flamigni, Maurizio Mori e Angelo M. Petroni, il Manifesto di bioetica laica, che ha suscitato un vasto dibattito. È stato membro dell’Osservatorio di Bioetica della Fondazione Einaudi di Roma e dal 2012 fa parte del Comitato etico della Fondazione Veronesi, presieduto da Giuliano Amato. Dal 1999 è direttore della rivista «Etica ed economia» (Nemetria).

Ha curato e introdotto diversi volumi di argomento filosofico-scientifico, come L’ingranaggio della libertà di David Friedman (Liberilibri, Macerata 1997), la Storia dell’astronomia di Giacomo Leopardi (La vita felice, Milano 1997), Rifare la filosofia di John Dewey (Donzelli, Roma 1998).

Per Feltrinelli ha curato e introdotto il volume Laicismo indiano (Milano, 1998), una raccolta di saggi del premio Nobel per l’economia 1998 Amartya Sen.

Ha curato il numero monografico della “Rivista di Estetica” dedicato al dibattito su “Analitici e continentali” (1998) e, con Vittorio Possenti, il volume “Nichilismo, relativismo, verità. Un dibattito” (Rubbettino, Soveria Mannelli, 2001)

Per Il Sole 24 ORE ha curato la collana I Grandi Filosofi (trenta volumi sui protagonisti della storia del pensiero, da Socrate a Wittgenstein, per i quali ha anche scritto le prefazioni, 2006-2007, confluite ne Il filosofo tascabile). Nel 2012 è in corso di pubblicazione una serie analoga dedicata ai grandi della scienza.

Nel 2006 ha scritto Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima per il quale gli sono stati conferiti il Premio Filosofico Castiglioncello 2007 e il premio di saggistica “Città delle Rose” 2007. Il lancio del nano è anche oggetto di un esperimento didattico, promosso dalla Società Italiana di Filosofia (Sfi), attraverso il quale viene proposto un modo nuovo di motivare gli studenti allo studio della filosofia e alla capacità di argomentare in proprio. Dal libro è stato tratto anche uno spettacolo teatrale, per la regia di Claudio Longhi (prodotto da Mimesis).

Con Gilberto Corbellini e Pino Donghi ha curato e in parte scritto il volume Bi(bli)oetica. Istruzioni per l’uso (Einaudi, 2006), un dizionario di bioetica sui generis, dal quale il regista Luca Ronconi ha tratto l’omonimo spettacolo teatrale andato in scena a Torino, per il progetto Domani delle Olimpiadi invernali 2006.

Nel 2008 ha scritto Staminalia. le cellule etiche e i nemici della ricerca, una ricostruzione del dibattito etico e scientifico sulla ricerca sulle staminali, recensito, tra gli altri, da Elena Cattaneo sulla rivista Nature.

Nel 2009 ha scritto Il filosofo tascabile. Dai presocratici a Wittgenstein. 44 ritratti per una storia del pensiero in miniatura. In contemporanea è uscitoStramaledettamente logico. Esercizi filosofici su pellicola (Laterza, Roma-Bari, 2009) una raccolta di saggi su cinema e filosofia (di Claudia BianchiRoberto CasatiAchille VarziNicla Vassallo) di cui ha scritto introduzione e saggio conclusivo.

Ha insegnato come professore a contratto nelle università di Bologna, Lugano, Siena, Milano. Dirige per Mondadori Università la collana Scienza e filosofia.

Fa parte delle giurie di due premi per la divulgazione scientifica: il Premio Giovanni Maria Pace, promosso dalla SISSA di Trieste, il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, legato al Campiello (Padova), e il premio letterario Merck Serono. È stato anche nella giuria del Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”, conferito ogni anno a Milano a un romanzo italiano opera prima.

Per la sua attività giornalistica e pubblicistica ha vinto diversi premi. Nel 1993 il Premio Dondi per la Storia della Scienza, delle tecniche e dell’Industria (Padova), nel 2000 il Premio Voltolino per la divulgazione scientifica (Pisa), nel 2007 il Premio Mente e Cervello (Torino) e nel 2011 il premio Capri, il premio Argil e il premio Capalbio.

Opere

  • L’etica da applicare (con Antonio Da Re). Milano, 1991.
  • Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minimaGuanda, Milano, 2006.
  • Staminalia. le cellule etiche e i nemici della ricerca, Guanda, Milano, 2008.
  • Il filosofo tascabile. Dai presocratici a Wittgenstein. 44 ritratti per una storia del pensiero in miniatura. Guanda, Milano, 2009.
  • Dizionario delle idee non comuni. Guanda, Milano, 2010
  • Filosofia. Sapere di non sapere (con Emiliano Di Marco), 3 volumi, manuale per le scuole, D’Anna, Firenze, 2011-2012
  • Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene, Guanda, Milano, 2012

Collegamenti esterni

  1. Armando Massarenti

    armandomassarenti.blog.ilsole24ore.com/

    Armando Massarenti Filosofia – Armando Massarenti. Filosofia di Armando Massarenti. RSS Feed. 1 giugno 2010 – 18:15. Filosofie minime amburghesi 

  2. www.ibs.it/…/massarenti+armando/libri+di+armando+massarenti.html

    filosofo tascabile. Dai presocratici Wit · Il filosofo tascabile. Dai presocratici Wittgenstein: 44 ritratti per una storia del pensiero in miniatura Disponibilità 

  3. italiansessions.it/speakers/armandomassarenti/

    Armando Massarenti, nato a Eboli (SA) nel 1961, รจ un filosofo ed epistemologo italiano. ร responsabile della pagina ยซScienza e filosofiaยป del supplemento 

  4. https://twitter.com/Massarenti24

    Una foto che ha dell’incredibile http://nblo.gs/HjwHr. Retweeted by armando massarenti· Expand Collapse. Reply; RetweetedRetweet; Delete; FavoritedFavorite