20170503-Steve-Gadd-Verona Teatro Ristori

Steve Gadd Band a Verona


Teatro Ristori di Verona
Mercoledì 3 maggio 2017, ore 20.00

Per la prima volta approda in Italia il leggendario batterista Steve Gadd con tutta la sua Band in Way Back home,  progettto discografico nominato miglior album strumentale ai Grammy Awards 2017.

Steve Gadd è un artista che nell’arco della sua lunga carriera ha collaborato con numerosi personaggi di fama mondiale, tra i tanti Paul McCartney, Eric Clapton, Frank Sinatra, James Taylor, Barbara Streisand & Barry Gibb, Peter Gabriel.

Con lui sul palco il noto chitarrista Michael Landau e lo storico trombettista Walt Fowler (orchestratore di fiducia di Hans Zimmer). Al basso Jimmy Johnson e al piano Kevin Hays.

Steve Gadd

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Steve Gadd al Bodø Jazz Open (2014)

Stephen Victor Gadd (Rochester, 9 aprile 1945) è un batterista statunitense. Considerato uno dei più influenti di tutti i tempi,[senza fonte] è conosciuto soprattutto per la sua raffinatezza e gusto oltre alla sua notevole capacità tecnica, per il suo lavoro come uno dei più richiesti e pagati session man e per la sua partecipazione a moltissimi dischi di successo. Ha lavorato con numerosi artisti tra i quali Eric Clapton, Paul McCartney, Pino Daniele, i Bee Gees, Paul Simon, Steely Dan, Al Jarreau, Joe Cocker, Stuff, Bob James, Michel Petrucciani, Chick Corea, James Taylor, Jim Croce, Eumir Deodato, Eddie Gomez, The Manhattan Transfer, Michal Urbaniak, Steps Ahead, Al Di Meola, Manhattan Jazz Quintet, Richard Tee, Sandro Ravasini e tanti altri.

Biografia

Steve Gadd è originario di Irondequoit, un sobborgo di Rochester, NY. A tre anni il piccolo Steve riceve in regalo dallo zio Eddie, batterista dell’esercito americano, un paio di bacchette e un piccolo pezzo di legno circolare che usava come “tamburo muto” per esercitarsi. All’età di 7 anni viene incoraggiato dallo zio a prendere lezioni di batteria. Gadd dimostra presto il suo talento; a tal punto che, a 11 anni, ha modo di suonare al fianco del celebre trombettista Dizzy Gillespie.

Dopo il diploma alla Irondequiot’s Eastridge High School, Gadd, già considerato un prodigio del suo strumento,[senza fonte] entra alla Manhattan School of Music dove rimane due anni, quindi si trasferisce alla Eastman School of Music di Rochester dove suona con l’orchestra della scuola. Di notte ha spesso modo di suonare nei club con altri giovani musicisti tra i quali Chick Corea, Joe Romano, Frank Pullara. Dopo aver finito il college, verso la fine degli anni sessanta, suona regolarmente con Chuck Mangione e con suo fratello Gap Mangione, ed insieme a quest’ultimo registra il suo primo disco: “Diana in the Autumn Wind” (1968).

Successivamente Gadd viene reclutato nell’esercito dove rimane per tre anni suonando nella banda principale del US Army e dove ha modo di perfezionare ulteriormente la sua tecnica.

Nel 1972 si trasferisce a New York dove inizia a suonare in un trio con Tony Levin e Mike Holmes. Nel frattempo inizia a lavorare con costanza come musicista di studio diventando uno dei più ricercati e richiesti batteristi.[senza fonte]

Entra nei Return To Forever di Chick Corea (con il quale collaborerà spesso), ma tante sono le richieste per averlo come session man, che, non potendo seguire il gruppo nei tour, decide di lasciarlo senza aver inciso nessun disco.

Dirà Chick Corea: “Ogni batterista vorrebbe suonare come Steve Gadd perché lui suona in modo perfetto“.

Tra gli anni settanta e ottanta suona con Paul Simon (con il quale realizza la celebre e particolare base ritmica di “50 Ways To Leave Your Lover”), con il gruppo di Al Di Meola, con gli Steely Dan, ancora con Chick Corea (sia nel quartetto acustico che in quello elettrico) e in decine di dischi rock, pop e jazz senza dimostrare alcun problema di scelta di genere o tecnica percussiva.

È abbastanza elevata la probabilità che, ascoltando uno dei dischi di maggior successo degli anni settanta e ottanta, ci si trovi ad ascoltare la batteria di Steve Gadd.

È stato il pioniere dei video didattici, nel 1984 pubblica il primo video didattico “Steve Gadd Up Close” prodotto dalla DCI music riscuotendo un enorme successo seguito poi a distanza di un anno da “In Session” con illustri musicisti quali Jorge Dalto, Eddie Gomez, Richard Tee e Will Lee. Questa strada è stata poi percorsa da altri illustri suoi colleghi come Steve Smith, Billy Cobham, Dave Weckl, Simon Phillips.

Nel 2011 fonda un proprio gruppo, The Gaddabouts, con la partecipazione della cantante Edie Brickell, del chitarrista Andy Fairweather-Low e del bassista Pino Palladino. Il progetto ha portato alla pubblicazione di due album, l’omonimo del 2011 e Look out Now dell’anno seguente [1]

Strumentazione

Steve Gadd è stato uno dei primi endorser Yamaha (che lui suona dal 1976), È stato anche famoso per aver utilizzato la Yamaha Recording Custom, ma recentemente ha adottato un set particolare con i toms in betulla e con la grancassa in acero. Ha anche diversi rullanti firmati (in acero, betulla, acciaio) ma il suo rullante più famoso (che è possibile ascoltare nel brano “50 Ways To Leave Your Lover” di Paul Simon) è un Ludwig Supraphonic. Come piatti Steve Gadd adotta gli Zildjian che gli ha dedicato una serie chiamata K Custom Session. Gadd ha anche delle bacchette Vic Firth che portano la sua firma. Esse sono verniciate nere, molto leggere, sottili ed hanno la punta color legno naturale. Esiste anche un modello con la punta in nylon. Esse sono leggermente più corte (40 cm) di una normale American Classic 5A ed hanno un diametro di 1.4 cm. Esiste anche un modello di spazzole che porta la firma di Steve Gadd.

Curiosità

  • Da ragazzino negli anni cinquanta, Gadd suonò la batteria come guest star nel Mickey Mouse Show.
  • Gadd è stato lodato da Paul Simon per avere creato il famoso ritmo di “50 Ways to Leave Your Lover”.[senza fonte]
  • Steve Gadd è l’ideatore dei timpani sospesi, al posto di quelli con gambe. Lui chiese alla YAMAHA di volere dei tom delle stesse dimensioni dei timpani, ma sospesi e la YAMAHA sperimentò molte alternative fino ad arrivare, grazie a Gadd, a costruire l’asta per timpani sospesi, per realizzare l’idea dei 14,15 e 16 in sospensione e non più timpani con gambe.
  • Gadd è il batterista del disco di Van McCoy “The Hustle” e si dice che sia stato lui il creatore del “disco beat”.[senza fonte]
  • Gadd discende da una famiglia di origine siciliana, il cognome della mamma è Deliberti e proviene da Palermo
  • I batteristi preferiti di Steve Gadd sono: Gene Krupa, Buddy Rich, John Bonham, Louie Bellson, Elvin Jones, Tony Williams, Billy Cobham, e Jack DeJohnette.

Discografia essenziale

Con Chick Corea:

  • Three Quartets
  • Leprechaun
  • My Spanish Heart
  • (la versione non pubblicata di Hymn of the Seventh Galaxy)
  • The mad hatter(solo in alcuni brani)

Con gli Stuff:

  • Stuff
  • More Stuff
  • Stuff it
  • Live Stuff
  • Live in New York
  • Best Stuff
  • Live At Montreaux 1976

Con Pino Daniele:

  • Ferryboat
  • Schizzechea with love

Con gli Steely Dan:

  • Aja (title track)
  • Gaucho (Glamour Profession, My Rival, Third World Man)

Con Simon & Garfunkel:

  • Concert in Central Park

Con Peter Gabriel:

  • Ovo
  • Up

Con Paul Simon:

  • One Trick Pony
  • Still Crazy After All These Years
  • Paul Simon’s Concert in the Park August 15, 1991
  • Surprise

Con gli Steps Ahead:

  • Smokin’ in the Pit
  • Step by Step

Con Eric Clapton:

  • Live at Hyde Park (DVD)
  • Pilgrim
  • Reptile
  • Riding with the King
  • One More Car One More Rider
  • Sessions for Robert J.
  • Back Home

Con James Brown:

  • Black Caesar

Con Al Jarreau:

  • Tenderness

Con Rickie Lee Jones:

  • Rickie Lee Jones
  • Pirates

Con Chuck Mangione:

  • Live

Con Michel Petrucciani:

  • Live in Tokyo

Con Al Di Meola:

  • Casino

Con Gian Franco Piga ” Innocent Soul ”

La prima di Steve Gadd
leggenda della batteria

Luigi Sabelli

Esordio del tour italiano per il musicista con la band di «Way back home»

mercoledì 03 maggio 2017 SPETTACOLI, pagina 56

È l’attesissimo giorno di Steve Gadd, uno dei grandi batteristi che hanno segnato la storia di questo strumento sin dagli anni Settanta. Stasera alle 20 suonerà al Teatro Ristori – per la prima data del tour italiano – alla guida della band con cui presenterà il recente disco «Way back home», raccolta in due dvd e un cd che immortala un concerto del 2015 a Rochester, la città dello stato di New York dove è nato 72 anni fa, ma anche alcune interviste ad amici e parenti per raccontarne talento e passione per la batteria e le straordinarie esperienze dietro a piatti e tamburi con star del jazz e della musica pop. Il gruppo in azione stasera è una parata di grandi session men capaci di muoversi perfettamente a proprio agio in contesti differenti tra jazz-rock, jazz e blues. Alla chitarra c’è Michael Landau, che ha inciso con Michael Bolton, Michael Jackson e Jennifer Lopez. Alla tromba, Walt Fowler che ha suonato in alcuni dischi di Frank Zappa (Roxy and Elsewhere per citarne uno) ed è stato orchestratore di fiducia di Hans Zimmer. Al basso c’è Jimmy Johnson, che si è ascoltato con James Taylor, Allan Holdsworth e Lee Ritenour e infine al piano e tastiere c’è Kevin Hays, musicista che si è fatto conoscere registrando tre dischi per la Blue Note e che è stato chiamato a far parte di formazioni guidate da grandi del jazz mondiale come Sonny Rollins, Roy Haynes e John Scofield. Di Steve Gadd basterebbe il nome per garantire una serata segnata da una ritmica precisa, elegante ed energica ma anche con un suono e una capacità di gestire le dinamiche in un gioco ritmico che si mantiene sempre molto pulito e rigoroso anche quando esplode in un fraseggio sordo e serratissimo tra cassa, charleston e rullante. Un carattere ben riconoscibile che gli ha permesso di suonare per anni con Stevie Wonder, McCartney, Peter Gabriel, Aretha, George Benson, Stanley Clarke, Streisand, Ray Charles, Clapton, Paul Simon, Steely Dan, Weather Report, Chick Corea, Herbie Hancock…, solo per ricordarne alcuni. Il repertorio comprenderà prevalentemente pezzi originali scritti dai musicisti che hanno registrato con lui il disco, ma non mancheranno standard jazz e brani particolari di Keith Jarrett («The Windup») e Buddy Miles («Them Changes»).