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Menu in Braille in ristoranti e pizzerie veronesi


Ciechi e ipovedenti, menu in braille
in ristoranti e pizzerie veronesi

11/07/2012 L’Arena
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In arrivo i menu in Braille

Verona. Aderendo all’invito della “Cooperativa Azalea” e dell’“Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti” sezione di Verona, Confcommercio Verona, tramite l’Associazione ristoratori scaligera, si è fatta promotrice di un progetto sperimentale volto ad agevolare la frequentazione di ristoranti e pizzerie da parte di persone con problemi della vista. 

I locali che aderiscono all’iniziativa “Non vedenti ed ipovedenti” – compresa nell’ambito di un più ampio progetto denominato “Turismo per tutti, nel cuore dell’ospitalità” che vede la partecipazione anche della Provincia – propongono i menù in braille e sono stati protagonisti di un’azione formativa finalizzata a conoscere meglio alcune esigenze di base di chi ha problemi di vista per facilitarli ed offrire una migliore ospitalità. L’iniziativa verrà presentata domani. Interverranno Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona; Gianni Veronesi, massimo esponente dell’Associazione ristoratori di Verona e provincia; Roberta Mancini, presidente della sezione veronese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; Silvano Dalla Valentina, referente del progetto per Cooperativa Azalea.

MENU’ IN BRAILLE E OSPITALITA’ “SPECIALE” PER I NON VEDENTI NEI RISTORANTI

12.07.2012

da sinistra: Veronesi, Arena, Mancini,  Turrini, Vangi. Aderendo all’invito della “Cooperativa Azalea” e dell’“Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti” sezione di Verona, Confcommercio Verona, tramite l’Associazione ristoratori scaligera, si fa promotrice, insieme alle due realtà, di un importante progetto volto ad agevolare ed aumentare la frequentazione di ristoranti e locali del Veronese da parte di persone con problemi della vista.
I locali che aderiscono all’iniziativa “Non vedenti ed ipovedenti” – compresa nell’ambito di un più ampio progetto denominato “Turismo per tutti, nel cuore dell’ospitalità” che vede la partecipazione anche della Provincia di Verona – propongono i menù in braille e sono stati protagonisti di un’azione formativa organizzata da Confcommercio Verona finalizzata a conoscere meglio alcune esigenze di base di chi ha problemi di vista per facilitarli ed offrire una migliore ospitalità.

I ristoranti che hanno aderito, in questa prima fase, sono:

  1.  Ristorante La Stua di Erbezzo
  2.  Locanda dei Capitani di Verona
  3.  Trattoria Da Brinchi di Caselle di Sommacampagna
  4.  Ristorante Al Bersagliere di Verona
  5.  Ristorante Il Gargano di Villafranca di Verona
  6.  Ristorante La Tavola Dossobuono di Villafranca
  7.  Ristorante Bue d’Oro di Valeggio sul Mincio
  8.  Ristorante La Carica di Pastrengo
  9.  Locanda “Le Salette” di Fumane
  10.  Ristorante Gran Can di Pedemonte di Valpolicella

Un progetto pilota, come è stato definito nella conferenza stampa di presentazione che si è svolta questa mattina nella sede di Confcommercio Verona alla presenza di Paolo Arena, presidente provinciale della principale organizzazione del terziario di mercato; Gianni Veronesi, massimo esponente dell’Associazione ristoratori di Verona e provincia aderente a Confcommercio; Roberta Mancini, presidente della sezione veronese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Giovanni Vangi, vicepresidente; Giuseppe Turrini, presidente della cooperativa Azalea.

“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha detto Paolo Arena – che eleva la qualità dell’ospitalità da parte dei nostri ristoratori e punta ad abbattere le barriere mettendo a loro agio le persone con particolari bisogni, il cui numero è in costante aumento. Un progetto pilota a livello nazionale che parte con 10 ristoranti di tutta la provincia, numero destinato ad aumentare. Confcommercio ha organizzato iniziative formative mirate a garantire un’ospitalità idonea predisponendo menù in braille e assicurando grande attenzione alla disposizione di bottiglie, posate e bicchieri sui tavoli, ma anche l’accoglienza in salette poco rumorose per favorire l’ascolto. Un’iniziativa che siamo certi avrà un risvolto anche in termini di immagine con potenziali ripercussioni positive per il turismo visto il crescente numero di persone con difficoltà che giustamente non rinunciano agli spostamenti”.
“E’stato un onore e un piacere entrare nel progetto – ha detto il presidente dei ristoratori Gianni Veronesi – e siamo certi che strada facendo saranno molti altri i locali ad aggiungersi”.
“La disabilità sensoriale – ha esordito Roberta Macini – è ancora poco conosciuta, le barriere che subiamo sono più che altro di natura culturale e il senso dell’accoglienza, perseguito da questa iniziativa, è ciò che ci fa vivere la normalità”. “L’83% delle informazioni – ha proseguito – deriva dalla vista per cui vedenti e ipovedenti possono fare affidamento solo sul restante 17%. Un progetto importante il cui esempio auspichiamo venga seguito da altre iniziative: Verona merita questo tipo di attenzioni”.
Il vicepresidente dell’Unione Italiana ciechi Giovanni Vangi ha quindi dimostrato il funzionamento di un semplice apparecchio tecnologico che “legge” e trasforma gli scritti in informazioni vocali, a beneficio di chi non conosce il braille, mentre Giuseppe Turrini ha parlato dell’impegno di Azalea Cooperativa Sociale Onlus, realtà veronese che opera da anni nell’ambito socio assistenziale a favore dei soggetti deboli di Verona e provincia, assicurando lavoro ad oltre 500 persone.

Mancini, Turrini e Vangi

Roberta Mancini duetta con Giuliana Bergamaschi durante il concerto dedicato agli anni 1930-1940 (con grammofono e immagine del Trio Lescano)