marina rei la conseguenza naturale dell'errore presentazione nuovo disco live fnac Gratis a Verona

Marina Rei presenta il nuovo disco alla Fnac


marina rei la conseguenza naturale dell'errore presentazione nuovo disco live fnac

La sterzata più indipendente di Marina Rei arriva con il nono album dell’artista romana, La conseguenza naturale dell’errore, presentato dal vivo alla Fnac mercoledì 26 settembre 2012. Preziose le collaborazioni artistiche, tra cui Andrea Appino (Zen Circus), Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli orrori), Paolo Benvegnù, BSBE, Riccardo Sinigallia, Valerio Mastandrea e Cristina Donà.
“Questo disco ha preso forma nel tempo, col tempo. Vorrei fossero le parole delle canzoni a parlare per me, per non lasciare niente al caso. Ho incontrato e parlato più volte con gli artisti con i quali ho condiviso questa meravigliosa esperienza. Da ognuno di loro ho colto sfumature profonde e uniche. Con ognuno di loro ho un ricordo di smisurata bellezza. Una canzone è un piccolo miracolo, una sorpresa inaspettata. E ogni volta che accade, mi lascio sorprendere.” Marina Rei

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Discografia


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L’ERRORE


La conseguenza naturale dell’errore
e’ dubitare che l’errore in fondo ci sia stato mai
e fatto il mondo Dio avra’ perso un paio d’ore
a pavoneggiarsi e bere insieme a tutti quanti gli altri Dei
‘la donna e’ donna’ questo vi ho sentito dire
e giuro che il significato io non l’ho capito mai
perche’ se partorisco allora so soffrire
e’ come dire che chi nasce ha un bel talento nel morire
e giorno dopo giorno lascio il mondo solo
che Dio avra’ bevuto troppo, forse poco, chi lo sa
un singolare femminile, un tesoro
l’errore in se che si rivela sotto forma di realta’
e non mi dire ‘devi capire’
io che ho voluto troppo bene, non devo capire piu’
che siamo al mondo per farci del male
e allora soffri fino a quando il cuore non ti esplodera’

O cielo nero, cielo nero, cielo nero
tu eri terso e trasparente fino a qualche tempo fa
credi davvero, di essere il solo
a volerne un milione, di possibilita’
O cielo nero, cielo nero, cielo nero
tu eri un uomo che esisteva fino a qualche tempo fa
credi davvero, di essere solo
sei solo veramente quando hai perso anche la verita’

La conseguenza naturale dell’amore
e’ dubitare che l’amore in fondo ci sia stato mai
puo’ fare male, male da morire
ma e’ soltanto la paura della normalita’
una risposta e’ tutto quello che hai da dire
e giuro che io l’aspettavo, ma non l’ho avuta mai
forse c’e’ un modo per salvarsi ed e’ ferire
per questo soffri fino a quando il cuore non ti esplodera’

O cielo nero, cielo nero, cielo nero
tu eri terso e trasparente fino a qualche tempo fa
credi davvero, di essere il solo
a volerne un milione, di possibilita’
O cielo nero, cielo nero, cielo nero
tu eri un uomo che esisteva fino a qualche tempo fa
credi davvero, di essere solo
sei solo veramente quando hai perso anche la verita’.

E MI PARLI DI TE


E mi parli di te
degli anni che passano
e non ritornano mai
mi racconti le tue spacconte e le piccole glorie
mi sembri Dylan Thomas o una vecchia rock star
sorridente, infelice
che non dice mai
mai niente, mai niente
della sua solitudine
te la leggo negli occhi
gli stessi occhi che
a volte piangono
non sanno neanche perche’
e si vedono anche le ferite dell’amore
e la voglia di sparire
e di non tornare piu’
di non tornare piu’, di non tornare piu’
e le donne che ti guardano
e ti vorrebbero
si vedono le bugie
cosi’ tante bugie
E mi parli di te
degli anni che passano
e non ritornano mai
ma non dici mai,mai niente
mai niente
della tua solitudine
te la leggo negli occhi
gli stessi occhi che
a volte piangono e non sai neanche perche’
e si vedono anche le ferite dell’amore
e la malinconia
di una vita vissuta senza malinconie
tanto per viverla
e la voglia di sparire
e di non tornare piu’, di non tornare piu’
di tua moglie che ti vuole bene
e che ancora crede in te, crede in te
mi parli sempre, soltanto e solamente di te
ti sei mai chiesto perche’
te lo dico in confidenza
ti sei mai chiesto perche’
io non ti amo piu’
io non ti amo piu’
te lo dico in confidenza
io non ti amo piu’.

QUI E’ DENTRO


DENTRO / FUORI / PORTE CHE SBATTONO / CANCELLI CHE SI APRONO / VITE CHE SI CHIUDONO /
MANI CHE SPINGONO / ADDOSSO A GABBIE SENZA LEONI /
UGUALI I RUMORI / UGUALI GLI ODORI /
L’ORA DELLA SVEGLIA/ L’ORA DELLA PERQUISIZIONE / L’ORA DELLA BATTITURA DELLE SBARRE /
L’ORA D’ARIA / L’ORA DI 22 ORE AL GIORNO/ L’ORA DI UN GRIDO DI ALLARME/
L’ORA CHE SI SPENGONO LE LUCI / L’ORA CHE SI ACCENDONO I PENSIERI /

QUI E’ DENTRO
QUI E’ FREDDO
IL SOLE E’ FUORI

BENVENUTI NELLE CARCERI ITALIANE
DETENUTE IN ARRIVO
DETENUTI ALL’ARIA

QUESTA E’ LA MIA PEGGIOR PRIGIONE / QUESTA E’ UNA PENA DI MORTE AUTORIZZATA / QUESTA E’ LA NOSTRA VOCE SILENZIOSA/
QUESTA E’ LA NOSTRA VERITA’ / QUESTO E’ IL NOSTRO DOMANI / QUESTA E’ LA NOSTRA VERGOGNA LA NOSTRA DISPERAZIONE / LA NOSTRA UMILIAZIONE
QUESTI I PRESUNTI INNOCENTI /INDOTTI AL SUICIDIO / QUESTI I I NOSTRI ERRORI / LA NOSTRA DIGNITA’ /
QUESTA LA VOSTRA PREPOTENZA / QUESTA LA NOSTRA RESISTENZA/
QUESTA E’ MIA MADRE / LA SUA GUANCIA / IL SUO ABBRACCIO/
LA MIA LIBERTA’.

MARIA DETENUTA NEL CARCERE DI REBIBBIA ROMA
STEFANIA, ANNA, LAURA CARCERE DI BENEVENTO
ANDREA E GIUSEPPE DALLA PRIMA SEZIONE DI BUSTO ARSIZIO
FRANCESCA CARCERE DI COMO
SARDI CARCERE DI ALESSANDIRA 4 ANNI E 8 MESI IN CELLA 24 SU 24
NOI MALATI NEL CARCERE DI OPERA
DETENUTI SENZA SPERANZA NEL CARCERE DI FOGGIA. AIUTATECI
EX DETENUTA. NON DIMENTICO
ANNA 26 ANNI CARCERE DI CAGLIARI E SUO FIGLIO DI 20 GIORNI
12 DETENUTI DEL CARCERE DI POGGIOREALE
SEBASTIANO E ALTRE 161 DETENUTI NEL CARCERE DI SAN VITTORE DI MILANO
GIOVANNI 21 ANNI DAL CARCERE DI FOGGIA
CARCERE FEMMINILE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE DONNE DETENUTE SENZA DOMANI
ROSALBA CAPUA VENERE 10 IN UNA CELLA
MIRKO E CRISTIAN DEL CARCERE DI REGINA COELI
EMANUELE DAL CARCERE DI CALTANISSETTA
ANIELLO, IO MALATO A SECONDIGLIANO
MIMMO, IO INTERNATO A SULMONA
MALATI NEL CARCERE DI PADOVA, SENZA CURE
LA NOSTRA CELLA DI ARIANO IRPINO
MICHELE DEL CARCERE DI PRATO
ANTONIO E 12 DETENUTI DEL CENTRO CLINICO DEL CARCERE OPERA DI MILANO.

NEI FIORI INFRANTI


Sei
in ogni istante sei
tutto cio’ che manca, tutto quel che ho
un amore grande
disteso tra le impronte
nei fiori infranti

Per vivere d’infinito e il mare
superare i sogni, addormentarsi
ho inventato lacrime
per la gioia immensa
di abbandonarmi a te

Che non sai di illuminare il mondo
vento di gioia amante ed assassino
poi
nel tramonto ascendere
nei tuoi occhi per fermarmi un attimo

E’ cosi, l’ombra e’ nella luce
per separare il buio dall’orizzonte
tutto sembra accendersi
tu tremi e poi ti arrendi
e ti abbandoni a me

Che non so di illuminare il mondo
nei gesti inconsci amante ed assassina
poi
nei tramonti insorgere
le mie labbra per proteggerti

Se tu sei con me
il sole non tramontera’ mai.

CHE MALE C’E’


Che male c’e’
sto parlando con me
aspetto che si faccia giorno
fuori e dentro la citta’
troppo tardi per fermarsi
troppo presto per andare
resto sveglio e grido forte
la mia voglia di sentire
Che Male c’e’
sto parlando con me
maledico le occasioni
per potermi rimettere al mondo
Non escono da sole
parole importantissime
e non e’ colpa mia se
e’ tutto cosi’ difficile
Che male c’e’
sto parlando con me
da una vita che
non mi fa paura
come fa paura a te
che telefoni in centrale
questo lo sapra’ mio padre
questo lo sapra’ mia madre

Sto parlando con te
e adesso pensi di far male
con il tuo obbedire
ad un ordine sbagliato
non c’e’ soluzione
a quello che hai iniziato
e cosi’ mi ucciderai
si’ lo farai
perche’ non vuoi capire
per quello che non sai
mentre colpisci in cinque
colpisci tutti quelli come me
che incontrerai nella tua liberta’

Troppo tardi per salvarmi
troppo presto per morire
ora che e’ quasi finita
ora che non potra’ mai piu’ finire
troppo tardi per salvarmi
troppo presto per morire
ora che e’ quasi finita
non potra’ ma piu’ finire.

IL MODO MIO


A farmi respirare
e’ questo mio tormento
che giunge fino in fondo
riprende il tempo perso
per non lasciare al caso
quello che io sento
e fingere, non fingere
che tanto non sara’ perfetto
sara’ perfetto

E questo non e’ il modo mio
di vivermi le cose
meravigliose
no forse non e’ il modo mio
di asciugare
una lacrima che cade

A farmi ricordare
e’ questo tuo silenzio
quanto e’ importante ogni momento
tutte le volte che mi stai accanto
perche’ son qui che aspetto
e non mi rendo conto
e sto contenta e dopo ogni tuo saluto
mi addormento

E questo non e’ il modo mio
di vivermi le cose
meravigliose
no forse non e’ il modo mio
di asciugare
una lacrima che cade

MANI SPORCHE


Tocca le mie mani sporche
sporche di sangue, sporche di terra
tocca le mie mani stanche
mani di giovani, mani di guerra
mani che muovono, le mani in pasta
mani che sanno, che dicono basta
tocca le mie mani sporche
ti ho visto piangere troppe volte
mentre cadevi e ti rialzavi
cadevi di nuovo e poi camminavi
ti ho visto crescere, imparare a parlare
ridere di gioia, ridere d’amore
ridere di gioia ridere d’ amore.