20131230 Corte Sgarzarie Verona Iscrizione 02 Targhe e lapidi

Corte Sgarzarie


L’iscrizione sopra l’arco romanico sotto cui si passa per entrare in Corte Sgarzerie ricorda che

Qui furono i lanifici ond’ebbe tanto lustro e potenza il Veronese Comune dal secolo terzo al quattordicesimo dell’era volgare

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Per raccontare la storia di corte Sgarzarie, si deve ricordare Alberto I della Scala (1277-1301), di fatto il fondatore della Signoria. Dopo l’uccisione del fratello Mastino, si fece eleggere, in sua sostituzione, capitano del popolo a vita, con la possibilità di modificare o promulgare disposizioni con valore di leggi. A lui si deve l’impulso all’attività delle corporazioni maggiori, con misure legislative ed anche edilizie. Finanziò la costruzione della Casa dei Mercanti e, nel 1299, restaurò gli edifici dell’area circoscritta tra corso Porta Borsari, in vicolo Monte, via Emilei e via Fama, dove concentrò le botteghe dei garzatori, i lavoranti della lana: erano nate le Sgarzarie, la zona artigianale e commerciale della lana, motore economico della città. Da come si può dedurre, però, un piccolo rione, non una semplice corte come è oggi. Pare che vi fossero 14 «staci», botteghe-laboratori, ognuna con una propria insegna, dove vi lavorava una sessantina di artigiani. Il toponimo Sgarzarie, uno dei pochi che provengono dal dialetto veronese, dunque fa riferimento al complesso delle scardasserie o carderie, luoghi dove si compivano le operazioni indispensabili per la trasformazione della lana nelle varie gamme dei tessuti.

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