Uno sguardo sul cinema orientale tra passato e presente Dal 20 febbraio al 3 marzo 2016, in Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia, il Verona Film Festival propone, in collaborazione con la Tucker Film, una rassegna interamente dedicata al cinema orientale che porta sugli schermi, per la prima volta in Italia, sei capolavori restaurati del leggendario maestro giapponese Ozu Yasujirō, e quattro opere del cinema orientale contemporaneo. Questo “cinema gentile”, come lo ha sapientemente definito Kiarostami, narra con delicatezza, ironia e uno stile puro, storie di vita familiare, rivelando una profonda comprensione delle cose umane e un’inimitabile capacità di rappresentarle con tratti essenziali. Palazzo della Gran Guardia

Cinema orientale tra passato e presente in Gran Guardia


Palazzo della Gran Guardia, Sala Convegni
20 febbraio – 3 marzo 2016
Ingresso libero

Uno sguardo sul cinema orientale tra passato e presente

Dal 20 febbraio al 3 marzo 2016, in Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia, il Verona Film Festival propone, in collaborazione con la Tucker Film, una rassegna interamente dedicata al cinema orientale che porta sugli schermi, per la prima volta in Italia, sei capolavori restaurati del leggendario maestro giapponese Ozu Yasujirō, e quattro opere del cinema orientale contemporaneo.

Questo “cinema gentile”, come lo ha sapientemente definito Kiarostami, narra con delicatezza, ironia e uno stile puro, storie di vita familiare, rivelando una profonda comprensione delle cose umane e un’inimitabile capacità di rappresentarle con tratti essenziali.

sabato 20 febbraio 2016
ore 18 La congiura della pietra nera (Cina, 2010, 117′)
di John Woo e su Chao-BinMagnifico cappa e spada orientale che si distingue per la chiave femminile del racconto, la psicologia dei personaggi e le strepitose coreografie. Leone d’oro alla carriera a John Woo al Festival di Venezia 2010.
ore 21 Viaggio a Tokio (Giappone, 1953, 136′)
di Yasujirō OzuCronaca venata di amarezza del viaggio di un’anziana coppia che fa visita ai figli sposati nella metropoli. 358 registi hanno indicato Viaggio a Tokyo di Ozu come il più bel film di tutti i tempi.
giovedì 25 febbraio 2016
ore 18 Poetry (Corea del Sud, 2010, 139′)
di Chang-dong LeeIn concorso al Festival di Cannes 2010, vinse il premio per la sceneggiatura, scritta dal regista e interpretata da Jeong-hie Yun, veterana del cinema coreano con 189 film al suo attivo.
ore 21 Tarda primavera (Giappone, 1949, 108′)
di Yasujirō OzuStoria di un vecchio professore e sua figlia (lei non vuole sposarsi per lasciare solo il padre, lui si sacrifica per spingerla al matrimonio). Una descrizione potente e insieme lieve dell’inevitabile mutevolezza delle cose umane.
sabato 27 febbraio 2016
ore 18 Confessions (Giappone, 2010, 106′)
di Tetsuya NakashimaUn’analisi feroce del mondo degli adolescenti, un atto d’accusa contro i genitori incapaci di fare i genitori e una desolante affermazione dell’impossibilità di comunicazione tra le due generazioni.
ore 21 Tardo autunno (Giappone, 1960, 128′)
di Yasujirō OzuUn film ironico, pieno di nostalgia agrodolce su tre vecchi amici, ex corteggiatori di una donna ora vedova.Yukiko somiglia in modo stupefacente ad Audrey Hepburn nei film realizzati nello stesso momento da Stanley Donen (Sciarada) e Blake Edwards (Colazione da Tiffany)
martedì 1 marzo 2016
ore 18 Departures (Giappone, 2008, 130′)
di Yôjirô TakitaUna toccante riflessione sulla morte, vista nel modo più laico e “rassicurante” possibile, non solo come momento di separazione ma anche come ultima possibilità di riconoscere le qualità del defunto. Oscar 2009 per il miglior film straniero.
ore 21 Fiori d’equinozio (Giappone, 1958, 118′)
di Yasujirō OzuIl film ironizza sulla perdita dell’autorità paterna: il padre che si oppone al matrimonio della figlia viene battuto dalle forze coalizzate del mondo femminile. L’uso del colore ricorda quello di certe produzioni americane degli anni Cinquanta, come le commedie di Frank Tashlin.
giovedì 3 marzo 2016
ore 18 Buon Giorno (Giappone, 1959, 94′)
di Yasujirō OzuDeliziosa commedia sullo sciopero del silenzio di due fratellini che vogliono che la famiglia compri un televisore. Remake alla lontana del capolavoro muto Sono nato, ma… è allo stesso tempo una riflessione sul linguaggio. Di cosa parliamo quando parliamo?
ore 21 Il gusto del sakè (Giappone, 1962, 112′)
di Yasujirō OzuL’ultimo film di Ozu è un’elegia del tempo che scorre e della nostalgia del passato, imperniato ancora una volta sul tema del matrimonio, ma con un accenno, sul filo del ricordo, agli ambienti studenteschi dei vecchi tempi.

> Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Programma completo della rassegna (pdf 891 kb).

 

Informazioni e contatti:

Verona Film Festival
Verona, via Leoncino 6; tel. 045 8005348
www.imartedidelfestival.comune.verona.it